giovedì 1 dicembre 2016

"E' faticoso lavorare con i bambini"



Dici: "E' faticoso lavorare con i bambini". 

Hai ragione, aggiungi: "Perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, scendere, farsi piccoli". 


Mi chiamo Maria Vittoria, ho 26 anni e vivo in provincia di Padova.
Sono sposata e sono Mamma di una bellissima bambina.
Mi sono laureata all'Università degli Studi di Padova in Terapista della Neuro e Psicomotricità dell'Età Evolutiva nel 2013 e ho conseguito un Master in "Autismo e Disturbi dello Sviluppo" presso l'università degli Studi di Modena e Reggio Emilia nel luglio 2016.
I bambini sono il mondo più affascinante, complesso e vero con cui ci si possa confrontare.

Nella mia esperienza di lavoro e di volontariato mi sono spesso resa conto di quanto sia difficile per noi adulti comprendere il linguaggio del bambini.
Ma ancor più complesso è sintonizzarsi con quei bambini che hanno esigenze "speciali". Prendersi cura di questi bambini e dei loro bisogni presuppone innanzitutto la necessità di mettersi in relazione con loro e di comunicare. Questo primo passo è in realtà il più difficile e in questi anni di studio e lavoro mi sono spesso interrogata su quale sia il modo migliore per stabilire un legame con questi bambini.
La costituzione di un legame di base permette in seguito lo stabilirsi della relazione di cura. 
Per questo il titolo di questo blog è "In Dialogo con Bambini Speciali": vorrei condividere le mie idee su questo argomento e vorrei arricchire le mie conoscenze con le vostre.

Pubblicherò alcuni dei miei elaborati tra cui un estratto della Tesi dal titolo "Dialogo Tonico e Dialogo Sonoro. L'importanza della voce nella terapia neuro e psicomotoria".
Ho studiato canto moderno ad una scuola di musica per 7 anni e questa mia passione è stata molto utile nella stesura di questo lavoro e il canto si è rivelato essere uno strumento per interagire con i bambini in terapia. Tutti hanno una Voce, dobbiamo solo imparare ad ascoltarla.




Sbagli, non è questo l'aspetto più faticoso. 

È piuttosto di essere costretti ad elevarsi fino all'altezza dei loro sentimenti... di stiracchiarsi, allungarsi, sollevarsi sulle punte dei piedi, per non ferirli. (J. Korczak)